Terroir

Il mare, il maestrale, le persone.

Grotta dei vasi rotti - Alghero

Non solo territorio e clima: il carattere e l'unicità dei vini DOC “Alghero” nascono da una combinazione di fattori geografici, climatici, culturali e sociali che si sono evoluti nel corso dei secoli.

Recenti studi archeologici ipotizzano infatti la presenza di attività enologiche in Sardegna già in epoca nuragica e sostengono che qui la Vitis vinifera può essere considerata una pianta indigena, che venne poi coltivata grazie alle pratiche agronomiche introdotte dai vari popoli sopraggiunti nell'isola come fenici, cartaginesi e spagnoli.
Anche nel territorio di Alghero la coltivazione della vite ha origini antiche: nel villaggio nuragico di Sant'Imbenia, nella Baia di Porto Conte, è infatti documentata la produzione di anfore vinarie da trasporto di foggia fenicia ma di argilla locale, segno evidente che in età fenicio-punica erano già presenti sul territorio sia la vite che il vino.
La tradizione viticola ed enologica in quest'area della Sardegna fu poi fortemente influenzata dalle dominazioni spagnole, quando gli scambi commerciali hanno favorito l'arrivo ad Alghero di varietà e maestranze provenienti dalla penisola iberica.

Il patrimonio varietale delle produzioni viticole ed enologiche della DOC “Alghero” è di grande interesse proprio perché di antica tradizione. Basti pensare al Torbato, che giunse nell'isola durante la dominazione catalana nel XIV secolo, oppure all'antico vitigno Cagnulari, autoctono della Sardegna ma riscoperto e valorizzato solo negli ultimi decenni da produttori che hanno intuito il suo forte potenziale.
Entrambe queste varietà vengono coltivate solo nei terreni di questa denominazione trovando in questo areale l'unico terroir di riferimento. Questo sia grazie alle favorevoli condizioni climatiche e geologiche ma anche e sopratutto al grande know-how delle aziende vitivinicole che hanno deciso di investire su questi vitigni.

La stessa cosa è accaduta per vitigni internazionali come il Cabernet, il Sauvignon o lo Chardonnay che, coltivati nel territorio della DOC “Alghero” e influenzati dal mare e dal vento, esprimono oggi nei vini caratteristiche davvero particolari e fortemente riconoscibili.

Ad oggi Alghero è il comune della Sardegna che conta la maggior superficie vitata, con circa 1250 ettari. Il vento Maestrale, che qui molto spesso si carica di salsedine depositandola sui vigneti, e la vicinanza del mare conferiscono alle uve (e ai vini) sentori specifici di mineralità e salinità. Queste caratteristiche vengono poi esaltate dal lavoro e dall'esperienza dei viticoltori e degli enologi che, da generazioni, lavorano con sapienza sia in vigneto che in cantina.
Le tecnologie enologiche moderne unite a un ferreo controllo della qualità dei vini ottenuti e del rispetto del disciplinare, ad analisi approfondite e a professionalità all'avanguardia nel campo vitivinicolo, danno vita a un prodotto di assoluto pregio la cui eccellenza viene ormai riconosciuta in tutto il mondo.

Ecco perché degustando i vini prodotti nella DOC “Alghero” si intraprende un viaggio sensoriale che racconta una terra circondata dal mare e battuta dal vento, dove il sole è generoso per gran parte dell'anno e le tecniche di coltivazione, vendemmia, produzione e invecchiamento vengono tramandate di padre in figlio per dar vita a vini unici e di qualità.

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